XII domenica T.O. Anno C
Vangelo Lc 9, 18-24
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
Commento 19 giugno 2016
Questo episodio pone fine all’attività missionaria di Gesù in Galilea e dà l’avvio al grande viaggio che porterà Gesù a Gerusalemme dove l’amore per gli uomini gli chiederà di offrire tutto sé stesso fino alla morte; potremmo quindi affermare che ci troviamo al cuore del vangelo e proprio qua Gesù pone ai suoi discepoli quella che è la domanda fondamentale per tutti coloro che lo vogliono seguire: “Voi chi dite che io sia?”. Possiamo farci moltissime immagini di Gesù: c’è chi vede in Lui il “bravo ragazzo”, autore di un sistema morale molto rigoroso; c’è chi ci vede il grande rivoluzionario, capace di condannare le deviazioni del potere politico e religioso; c’è chi ci vede il guaritore miracoloso, capace di risolvere i problemi che la vita pone davanti a tutti noi. Sono tutte immagini, se non scorrette quantomeno parziali. Pietro nel suo entusiasmo tenta una risposta: Gesù è l’inviato di Dio, colui che come scrive Giovanni nel suo vangelo ci rivela chi è Dio (cfr. Gv 1,18), soprattutto ci rivela l’amore che Dio costantemente rivolge a ciascuno di noi. Gesù ci ha mostrato il volto misericordioso di Dio, un volto che trova la sua più vera espressione nel volto sofferente di Gesù morente sulla croce; è lì che possiamo scoprire l’infinita tenerezza del Padre che offre suo Figlio per dimostrare l’immenso suo amore. Come possiamo scoprire il vero volto di Dio? Semplice, seguendo il suo esempio; solo nell'amore donato fino alla fine, in modo assolutamente completo io posso riconoscere quell’amore con il quale io sono amato da Dio. Così chi vuole preservare la sua vita dall'amore la perderà, ma chi perderà la sua vita, spendendola per amore, troverà la salvezza, ovvero sarà abbracciato per eternità dall'immensa tenerezza del Padre.