Domenica di Pasqua - Veglia
Vangelo: Mt 28, 1-10
Vangelo Mt 28,1-10
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Commento 31 marzo 2024
“Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui!” (Mc 16,6). Il Signore è risorto, ora rimane solo una tomba vuota. L’amore ha vinto!
Anche se a volte nei giorni faticosi delle nostre fragili vite in fondo al nostro cuore rimane un ultimo, tenace dubbio: ma Cristo è veramente risorto?
Sì, è veramente risorto, sembra assurdo che sia così semplice sconfiggere la morte, ma ora lo sappiamo con certezza: la morte non avrà l’ultima parola. Allora che prorompa in noi la gioia in questo venerdì santo che si prolunga dove l’uomo non riesce a trovare pace accecato dalla sua sete di potere e si gridi con tutto il fiato che abbiamo per le strade di questo mondo oscurato dall’egoismo e dal dolore: “Alleluia, il Signore è risorto!!! Egli è veramente risorto Alleluia!!!!”
A noi che troppo spesso cerchiamo un Dio crocifisso giunga l’annuncio pasquale come una boccata d’ossigeno dopo una vita di apnea: “Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui!”
Mi sono sempre chiesto perché l’annuncio pasquale fu rivolto per primo alle donne che avevano seguito Gesù, perché affidare un annuncio di così grande importanza a chi non aveva alcuna considerazione all’interno di quel contesto sociale tanto che per confutare la testimonianza di un uomo occorrevano almeno due donne. Si potrebbe pensare che dietro ci stia un’ineguagliabile operazione di marketing: affidare il messaggio alle donne ne avrebbe velocizzato la diffusione, ma qui scadremmo nel più becero maschilismo. Io credo che il Signore abbia scelto alcune donne perché è nella natura femminile la capacità di generare figli ed allora chi meglio di quelle donne che avevano seguito Gesù fin dal principio poteva generare figli di Dio nella fede?
Sì, solo un cuore di donna, solo un cuore di mamma può comprendere pienamente come l’amore sia in grado di superare ogni ostacolo, anche la sofferenza e la morte. Solo un cuore di mamma nella fede può generare figli di Dio!
La liturgia in questa santa notte ci fa ripercorrere tutta intera la storia della salvezza dell’uomo, la storia di un amore infinito ed eterno! In questa storia d’amore celebriamo anche la mia, la nostra, personale storia di salvezza, la mia, la nostra storia d’amore con Dio. Potrebbe essere un momento prezioso se riuscissimo in questo sabato di silenzio liturgico a prepararci alla veglia rileggendo tutti i brani proposti, brani che difficilmente vengono letti tutti
Si comincia con il racconto della creazione e quelle dolci parole “Vide che era cosa buona” che si ripete come un ritornello eterno fino all’ultima creazione il sesto giorno, l’umanità, di fronte alla quale non può far altro che esplodere la sua gioia e meraviglia “e vide che era cosa molto buona!!”.
Poi a rovinare tutto il peccato dell’uomo che non si accontenta del dono della vita e, volendo essere libero di decidere ciò che era meglio per lui rompe la sua amicizia con Dio; quanto stupidi ed accecati dall’egoismo siamo quando vediamo nell’abbraccio di Dio solo una catena che limita o addirittura impedisce la nostra libertà. In questo modo ci siamo allontanati ed abbiamo da allora avuto come unici compagni di strada nella nostra vita solo il male, la paura, la morte!
Ma chi ama non può stare senza l’amato e così era per Dio, che, dal momento del peccato di Adamo ed Eva, ci ha cercato in ogni modo e in ogni luogo chiamandoci con la sua dolce voce “dove sei?”
Quanto mai i fatti di questi tempi, dalle innumerevoli guerre dove i più deboli sono quelli che vengono colpiti con maggior crudeltà, alle morti di troppi innocenti disperati che cercano vita nei nostri paesi opulenti alle morti sui luoghi di un lavoro sempre più precario, continuano a ricordarcelo: se dimentichiamo di essere figli dell’unico Dio e a quel Dio misericordioso vogliamo sostituirci, allora il risultato sarà sempre la morte; ebbene noi sappiamo che quelle tombe nonostante quello che ci dicono i nostri occhi affranti non sono l’ultima parola della storia, perché l’ultima parola sarà sempre e soltanto una tomba vuota!!!
Dio ci cerca nei momenti tristi e tremendi della nostra vita così come in quelli belli e felici; anche se oggi lo sentiamo lontano, Egli non rinuncia mai a cercarci, ha condiviso e condivide tutto della nostra vita anche in ultimo la sofferenza, la paura e la morte. In questa notte santa Egli infine spalanca le pietre delle nostre tombe perché possiamo finalmente correre incontro all’amore eterno di Dio. Ora è finita la paura, la sofferenza. La morte è sconfitta! Non ci rimane che la gioia, siate felici perché infinitamente amati da Dio!
Torniamo ora a percorrere le strade della nostra Galilea, la nostra quotidianità sapendo che il Signore là ci precede; torniamo in Galilea per annunciare con la nostra vita a tutti: “Il Signore è risorto!”.
Buona Pasqua, festa del “passaggio" dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia, dall’odio all’amore!!!!”
Anche se a volte nei giorni faticosi delle nostre fragili vite in fondo al nostro cuore rimane un ultimo, tenace dubbio: ma Cristo è veramente risorto?
Sì, è veramente risorto, sembra assurdo che sia così semplice sconfiggere la morte, ma ora lo sappiamo con certezza: la morte non avrà l’ultima parola. Allora che prorompa in noi la gioia in questo venerdì santo che si prolunga dove l’uomo non riesce a trovare pace accecato dalla sua sete di potere e si gridi con tutto il fiato che abbiamo per le strade di questo mondo oscurato dall’egoismo e dal dolore: “Alleluia, il Signore è risorto!!! Egli è veramente risorto Alleluia!!!!”
A noi che troppo spesso cerchiamo un Dio crocifisso giunga l’annuncio pasquale come una boccata d’ossigeno dopo una vita di apnea: “Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui!”
Mi sono sempre chiesto perché l’annuncio pasquale fu rivolto per primo alle donne che avevano seguito Gesù, perché affidare un annuncio di così grande importanza a chi non aveva alcuna considerazione all’interno di quel contesto sociale tanto che per confutare la testimonianza di un uomo occorrevano almeno due donne. Si potrebbe pensare che dietro ci stia un’ineguagliabile operazione di marketing: affidare il messaggio alle donne ne avrebbe velocizzato la diffusione, ma qui scadremmo nel più becero maschilismo. Io credo che il Signore abbia scelto alcune donne perché è nella natura femminile la capacità di generare figli ed allora chi meglio di quelle donne che avevano seguito Gesù fin dal principio poteva generare figli di Dio nella fede?
Sì, solo un cuore di donna, solo un cuore di mamma può comprendere pienamente come l’amore sia in grado di superare ogni ostacolo, anche la sofferenza e la morte. Solo un cuore di mamma nella fede può generare figli di Dio!
La liturgia in questa santa notte ci fa ripercorrere tutta intera la storia della salvezza dell’uomo, la storia di un amore infinito ed eterno! In questa storia d’amore celebriamo anche la mia, la nostra, personale storia di salvezza, la mia, la nostra storia d’amore con Dio. Potrebbe essere un momento prezioso se riuscissimo in questo sabato di silenzio liturgico a prepararci alla veglia rileggendo tutti i brani proposti, brani che difficilmente vengono letti tutti
Si comincia con il racconto della creazione e quelle dolci parole “Vide che era cosa buona” che si ripete come un ritornello eterno fino all’ultima creazione il sesto giorno, l’umanità, di fronte alla quale non può far altro che esplodere la sua gioia e meraviglia “e vide che era cosa molto buona!!”.
Poi a rovinare tutto il peccato dell’uomo che non si accontenta del dono della vita e, volendo essere libero di decidere ciò che era meglio per lui rompe la sua amicizia con Dio; quanto stupidi ed accecati dall’egoismo siamo quando vediamo nell’abbraccio di Dio solo una catena che limita o addirittura impedisce la nostra libertà. In questo modo ci siamo allontanati ed abbiamo da allora avuto come unici compagni di strada nella nostra vita solo il male, la paura, la morte!
Ma chi ama non può stare senza l’amato e così era per Dio, che, dal momento del peccato di Adamo ed Eva, ci ha cercato in ogni modo e in ogni luogo chiamandoci con la sua dolce voce “dove sei?”
Quanto mai i fatti di questi tempi, dalle innumerevoli guerre dove i più deboli sono quelli che vengono colpiti con maggior crudeltà, alle morti di troppi innocenti disperati che cercano vita nei nostri paesi opulenti alle morti sui luoghi di un lavoro sempre più precario, continuano a ricordarcelo: se dimentichiamo di essere figli dell’unico Dio e a quel Dio misericordioso vogliamo sostituirci, allora il risultato sarà sempre la morte; ebbene noi sappiamo che quelle tombe nonostante quello che ci dicono i nostri occhi affranti non sono l’ultima parola della storia, perché l’ultima parola sarà sempre e soltanto una tomba vuota!!!
Dio ci cerca nei momenti tristi e tremendi della nostra vita così come in quelli belli e felici; anche se oggi lo sentiamo lontano, Egli non rinuncia mai a cercarci, ha condiviso e condivide tutto della nostra vita anche in ultimo la sofferenza, la paura e la morte. In questa notte santa Egli infine spalanca le pietre delle nostre tombe perché possiamo finalmente correre incontro all’amore eterno di Dio. Ora è finita la paura, la sofferenza. La morte è sconfitta! Non ci rimane che la gioia, siate felici perché infinitamente amati da Dio!
Torniamo ora a percorrere le strade della nostra Galilea, la nostra quotidianità sapendo che il Signore là ci precede; torniamo in Galilea per annunciare con la nostra vita a tutti: “Il Signore è risorto!”.
Buona Pasqua, festa del “passaggio" dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia, dall’odio all’amore!!!!”
Commento 8 aprile 2023
“Alleluia, il Signore è risorto!!! Egli è veramente risorto Alleluia!!!!”
Sì, Gesù è veramente risorto, sembra assurdo che sia così semplice sconfiggere la morte, ma ora lo sappiamo con certezza: la morte non avrà l’ultima parola.
La liturgia di questa notte santa è qualcosa di meraviglioso, da vivere in ogni istante, gustando ogni segno, ogni particolare: dalla luce del fuoco di Cristo che illumina e scalda la notte dell’umanità ridotta al freddo e al buio dal proprio egoismo e dalla propria sete di potere, fino alla benedizione dell’acqua e al rinnovo delle promesse battesimali, segno ed inizio della nostra personale storia di salvezza, passando per l’esplosione di gioia del “Gloria” rendendo grazie a Dio che ama ogni persona.
Come dimenticare la meravigliosa ricchezza della Parola di Dio: attraverso questa ripercorriamo tutta intera la storia della salvezza dell’uomo come la storia di un amore infinito ed eterno! In questa storia d’amore celebriamo anche la mia, la nostra, personale e universale storia di salvezza, la mia, la nostra personale ed universale storia d’amore con Dio. Una storia che comincia con la creazione e quelle meravigliose parole con le quali orgogliosamente Dio si complimenta con sé stesso per tutta la creazione ed in modo particolare per l’umanità: “e vide che era cosa molto buona!!”.
Ma l’uomo non si accontentò del dono della vita e, volendo essere libero di decidere ciò che era meglio per lui ruppe la sua amicizia con Dio; quanto stupidi siamo quando vediamo nell’abbraccio di Dio solo una catena che limita o addirittura impedisce la nostra libertà. Ci siamo allontanati e da allora abbiamo avuto come unici compagni di strada il male e la paura, perché se dimentichiamo di essere figli dell’unico Dio e a quel Dio misericordioso vogliamo sostituirci, allora il risultato sarà sempre la morte!
Ma chi ama non può stare senza l’amato e dal momento del peccato di Adamo ed Eva, Dio ci ha cercato in ogni modo e in ogni luogo chiamandoci con la sua dolce voce “dove sei?” Così dopo il peccato ecco iniziare un nuovo faticoso cammino con Abramo che ricomincia a fidarsi di Dio, Dio che non distoglie il suo tenero sguardo dal suo popolo e lo libera dalla schiavitù in Egitto per farne la sua sposa (Is 54,5-14) in un’alleanza eterna (Is 55,1-11) e continua ad indicare a tutti gli uomini la via giusta per camminare nello splendore della luce del Signore (Bar 3,9-15.32-4,4), grazie al dono del suo Spirito che ha trasformato i nostri cuori (Ez 36,16-28). Paolo infine annuncia che in Cristo è stato crocifisso l’uomo vecchio perché anche noi potessimo considerarci “morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù”: ecco la Pasqua del Signore, ecco il “Passaggio” dalla morte alla vita eterna!
Era l’alba di quella domenica 9 Aprile dell’anno 30 d.C. quando due donne Maria di Magdala ed un’altra Maria, dopo aver rispettato il riposo del Sabato, vanno al sepolcro per visitare la tomba di Gesù. Tra loro manca la madre di Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo; proprio lei, che aveva osato chiedere i posti migliori per i propri figli quando Gesù avrebbe inaugurato il suo regno, si è fermata sotto la croce, chiusa nel dolore e nel fallimento di quell’uomo nel quale aveva riposto tante false speranze.
Era usanza andare a trovare, visitare il defunto nei tre giorni seguenti alla sua morte, ma qui viene usato il verbo greco che indica la contemplazione, il tornare a guardare per riflettere, ripensare a quanto era accaduto; Maria di Magdala e l’altra Maria sembrano rassegnate, vanno a ripensare, rielaborare ciò che era accaduto, vanno a piangere e a riflettere sulla morte del giusto. Di fronte a quella morte avranno anche pensato, come spesso capita anche a me, che inesorabilmente la storia si ripete sempre allo stesso modo proponendo sempre il piatto della sconfitta per il giusto e il buono, per coloro che vivono nell’amore e soltanto per amore. Quel loro camminare lento è così accompagnato dalla consapevolezza che il mondo nuovo nel quale avevamo riposto le loro speranze è fallito. Proprio così chi non ha ancora ricevuto la luce della Pasqua non può che andare alla tomba per contemplare la vittoria della morte ed il trionfo del non senso della vita, perché questa è l’umana esperienza che costantemente abbiamo di fronte a noi quando salutiamo per l’ultima volta parenti ed amici defunti.
Ma come accaduto a quelle donne possiamo assistere nel racconto del solo Matteo a qualcosa di inaspettato e spettacolare. Il tutto è preceduto da un terremoto, immagine biblica molto comune per indicare la presenza di Dio e poi l’angelo del Signore ad indicare il Signore stesso che scende dal cielo per rotolare via la pietra che chiudeva il sepolcro; questo è il senso della nostra Pasqua perché in questa notte santa con Cristo possiamo rimuovere le pietre che ci chiudono nei nostri sepolcri di peccato, possiamo superare l’odio, la violenza, il sopruso, l’egoismo, la superficialità, l’inganno, l’apparenza, la solitudine, la chiusura, l’autoreferenzialità e, finalmente liberi, possiamo correre incontro all’infinito amore di Dio, perché, ne siamo certi, l’ultima parola della storia non sarà la morte, ma una tomba vuota!!!
Ora è finita la paura, la sofferenza: la morte è sconfitta! Come le donne possiamo ritornare dai nostri fratelli per annunciare che il Signore è risorto! Così facendo lo incontreremo sulle nostre strade, lo incontreremo perché ci precede e ci attende in Galilea, perché è troppo bello credere che l’amore è capace di superare anche la morte e non possiamo trattenere per noi questa novità! Non possiamo esimerci dall’annunciare lungo le strade dell’umanità l’amore di Dio, che vince il mondo; ora finalmente possiamo risorgere alla gioia, alla pace, all’accoglienza, alla condivisione dei beni del cuore e materiali e all’amore, viviamoli in pienezza!!!
Buona Pasqua, festa del “passaggio" dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia, dall’odio all’amore!!!!”
Commento 12 aprile 2020 - Veglia Pasquale Mt 28,1-10 e Preghiera per la comunione spirituale
“Voi non abbiate paura!” In questi giorni così faticosi, in questo venerdì santo per tutta l’umanità alle prese con il CoVid 19 risuona, se possibile ancora con maggior forza, l’annuncio dell’angelo: “So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!” In questa strana settimana santa nella quale il numero dei malati e dei defunti hanno assunto volti fraterni e nomi familiari voglio rivolgere il mio cuore alla speranza di una vita che non muore, una vita donata per amore che risorge alla pienezza dell’amore infinito di Dio.
“Alleluia, il Signore è risorto!!! Egli è veramente risorto Alleluia!!!!”: questo è il saluto pasquale che dalla dorata reclusione in cui vivo vi mando, ma rimane un ultimo dubbio tenace nel mio cuore: Cristo è veramente risorto? Sì, è veramente risorto, sembra assurdo che sia così semplice sconfiggere la morte, ma ora lo sappiamo con certezza: la morte non avrà l’ultima parola.
Ora capisco perché l’annuncio pasquale è rivolto per primo non a caso alle donne: solo un cuore di donna, solo un cuore di mamma può capire che l’amore è in grado di superare ogni ostacolo, anche la sofferenza e la morte.
Il Signore è risorto, ora rimane solo una tomba vuota. L’amore ha vinto! Anche la morte di fronte alla forza dell’amore viene distrutta. Così sarà per tutti coloro che hanno fatto e faranno dell’amore il senso pieno della loro vita! L’amore risorge in tutti coloro che hanno dato e stanno dando la loro vita per coloro che sono colpiti da questo tremendo male; quante lacrime ho sparso in questi giorni guardando ad alcuni amici fraterni che sono medici ed infermieri, nei loro volti mascherati ho intravisto il volto misericordioso di Dio che si accascia su chi soffre per donare la consolazione di un amore infinito. Dico a loro e ai loro colleghi, “santi della porta accanto”, illuminate le giornate dei malati a voi affidati con il vostro sorriso, è il sorriso di Dio.
In questa notte in cui la liturgia ripercorre tutta la storia della salvezza, voglio credere che anche questo momento così buio non è altro che il preludio alla luce della salvezza. Quanto mai i fatti di questi giorni continuano a ricordarcelo: se dimentichiamo di essere figli dell’unico Dio e a quel Dio misericordioso vogliamo sostituirci, allora il risultato sarà sempre la morte; ebbene noi sappiamo che quelle tombe nonostante quello che ci dicono i nostri occhi affranti non sono l’ultima parola della storia: l’ultima parola sarà una tomba vuota!!!
Dio ci cerca nei momenti tristi e tremendi della nostra vita così come in quelli belli e felici; anche se oggi lo sentiamo lontano, Egli non rinuncia mai a cercarci, ha condiviso e condivide tutto della nostra vita anche in ultimo la sofferenza, la paura e la morte. In questa notte santa Egli infine spalanca le pietre delle nostre tombe perché possiamo finalmente correre incontro all’amore eterno di Dio. Ora è finita la paura, la sofferenza. La morte è sconfitta! Non ci rimane che la gioia, viviamola in pienezza!!!
Buona Pasqua, festa del “passaggio" dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia, dall’odio all’amore!!!!
Preghiera per la comunione spirituale
Il terzo precetto generale della Chiesa afferma: «Riceverai umilmente il tuo Creatore almeno a Pasqua», vi propongo una preghiera per la comunione spirituale che ho recitato spesso in questi giorni di forzato digiuno eucaristico, ve la propongo come pensiero pasquale:
Eccomi qua, Signore! In ginocchio di fronte al tuo amore immenso, il mio cuore esulta.
Sono qua, umile peccatore e solo questo posso offrirti in questa giornata in cui celebro le meraviglie del tuo amore per me, amore che certamente non merito, ma che ricevo unicamente per la tua infinita misericordia. Ti amo sopra ogni cosa e desidero accoglierti in me, povera dimora che ti offre il suo cuore.
In attesa dell’immensa gioia della comunione sacramentale possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere, per la vita e per la morte.
Donami la forza per essere in comunione con Te e attraverso Te con tutte le sorelle ed i fratelli che vivono questo momento di fatica; non permettere mai che io possa allontanarmi da Te e fa che Ti riconosca presente in tutti i poveri.
Con ferma risoluzione credo in Te, con fiducia spero in Te, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima, con tutta la mia forza e con tutta la mia mente amo Te!
Commento 16 aprile 2017
“Alleluia, il Signore è risorto!!!
Egli è veramente risorto Alleluia!!!!”
Sì, è veramente risorto, sembra assurdo che sia così semplice sconfiggere la morte, ma ora lo sappiamo con certezza: la morte non avrà l’ultima parola.
L’annuncio pasquale è rivolto per primo non a caso alle donne che avevano seguito Gesù, solo un cuore di donna, solo un cuore di mamma può capire che l’amore è in grado di superare ogni ostacolo, anche la sofferenza e la morte. Corrono al sepolcro e vivono l’esperienza della resurrezione: “So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!” (Mt 28,5b-6a)
Il Signore è risorto, ora rimane solo una tomba vuota. L’amore ha vinto! Anche la morte di fronte alla forza dell’amore viene distrutta. Così sarà per tutti coloro che faranno dell’amore il senso pieno della loro vita! Le donne diventeranno così le prime testimoni: “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risorto dai morti!”; quanta fede oggi sulla terra dobbiamo alle nostre donne, in particolare alle mamme del mondo.
Ripercorriamo in questa santa notte la storia della salvezza: tutto ebbe inizio fin dai primi uominiquando volendo essere liberi di decidere ciò che era meglio per noi per così essere come Dio, abbiamo rotto la nostra amicizia con Lui e ci siamo legati al nemico più grande avendo da allora come unici compagni di strada il male, la paura, la morte! Quanto mai i fatti di questi giorni continuano a ricordarcelo: se dimentichiamo di essere figli dell’unico Dio e a quel Dio misericordioso vogliamo sostituirci, allora il risultato sarà sempre la morte; ebbene noi sappiamo che quelle tombe nonostante quello che ci dicono i nostri occhi affranti non sono l’ultima parola della storia: l’ultima parola sarà una tomba vuota!!!
Dal momento del peccato di Adamo ed Eva, Dio ci ha cercato in ogni modo e in ogni luogo chiamandoci con la sua dolce voce “dove sei?”
Dio ci ha cercato nei momenti belli della nostra vita, ci ha cercato nell’amicizia e nella gioia; non ha mai rinunciato a cercarci, ha condiviso tutto della nostra vita anche in ultimo la sofferenza, la paura e la morte. In questa notte santa Egli ha infine spalancato le pietre delle nostre tombe perché potessimo finalmente correre incontro all’amore eterno di Dio. Ora è finita la paura, la sofferenza. La morte è sconfitta! Non ci rimane che la gioia, viviamola in pienezza!!!
Buona Pasqua!!!
Egli è veramente risorto Alleluia!!!!”
Sì, è veramente risorto, sembra assurdo che sia così semplice sconfiggere la morte, ma ora lo sappiamo con certezza: la morte non avrà l’ultima parola.
L’annuncio pasquale è rivolto per primo non a caso alle donne che avevano seguito Gesù, solo un cuore di donna, solo un cuore di mamma può capire che l’amore è in grado di superare ogni ostacolo, anche la sofferenza e la morte. Corrono al sepolcro e vivono l’esperienza della resurrezione: “So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!” (Mt 28,5b-6a)
Il Signore è risorto, ora rimane solo una tomba vuota. L’amore ha vinto! Anche la morte di fronte alla forza dell’amore viene distrutta. Così sarà per tutti coloro che faranno dell’amore il senso pieno della loro vita! Le donne diventeranno così le prime testimoni: “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risorto dai morti!”; quanta fede oggi sulla terra dobbiamo alle nostre donne, in particolare alle mamme del mondo.
Ripercorriamo in questa santa notte la storia della salvezza: tutto ebbe inizio fin dai primi uominiquando volendo essere liberi di decidere ciò che era meglio per noi per così essere come Dio, abbiamo rotto la nostra amicizia con Lui e ci siamo legati al nemico più grande avendo da allora come unici compagni di strada il male, la paura, la morte! Quanto mai i fatti di questi giorni continuano a ricordarcelo: se dimentichiamo di essere figli dell’unico Dio e a quel Dio misericordioso vogliamo sostituirci, allora il risultato sarà sempre la morte; ebbene noi sappiamo che quelle tombe nonostante quello che ci dicono i nostri occhi affranti non sono l’ultima parola della storia: l’ultima parola sarà una tomba vuota!!!
Dal momento del peccato di Adamo ed Eva, Dio ci ha cercato in ogni modo e in ogni luogo chiamandoci con la sua dolce voce “dove sei?”
Dio ci ha cercato nei momenti belli della nostra vita, ci ha cercato nell’amicizia e nella gioia; non ha mai rinunciato a cercarci, ha condiviso tutto della nostra vita anche in ultimo la sofferenza, la paura e la morte. In questa notte santa Egli ha infine spalancato le pietre delle nostre tombe perché potessimo finalmente correre incontro all’amore eterno di Dio. Ora è finita la paura, la sofferenza. La morte è sconfitta! Non ci rimane che la gioia, viviamola in pienezza!!!
Buona Pasqua!!!